Dopo un paio di settimane ti abitui al cibo scadente, al caffè nei bicchieri di carta, al pane che sa di plastica. 
Ti abitui alle corse per prendere la metro, a tutta questa gente che condivide poche centinaia di metri quadri ogni giorno, e che non sa dirsi neanche buonasera.
Ti abitui alla pioggia, al sole che sorge così presto. 
Ti abitui alla ma
ncanza del mare, perché puoi usare i parchi come metadone.
Ti abitui ai mezzi che funzionano, alle strade pulite, ai bagni pubblici decenti. Ti abitui alla mancanza delle tapparelle, ti abitui ad essere puntuale, alla mancanza di un bidet, ai musei gratuiti, al lavoro gratificante, a una lingua che non sempre puoi capire ma che è tua, agli stipendi proporzionati, alle tasse basse, ad un eccellente livello di civiltà.
Ti abitui alla nostalgia del sole, della calma delle campagne sterminate, dell'olio buono, del vino del contadino.
Ti abitui presto e non per questo ti scordi tutto quello che hai lasciato.
Se ripartirai adesso, senza dubbio...